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Quest’intervista è stata realizzata nel 2019 e la sua versione integrale, completa di foto inedite, sarà pubblicata sul libro “The Queer Talks”, a cui stiamo lavorando, per restare aggiornatə clicca qui

Ritratto di Nicolò, persona non-binary, con orecchini, giacca di jeans, camicia vintage, capelli biondi, occhi azzurri, piercing al sopracciglio

Come ti chiami e quanti anni hai?

Mi chiamo Nicolò, ho 18 anni e sono di Pescara.

Come hai capito di essere gay?

Posso affermare di averlo sempre saputo di essere attratto dai ragazzi. Ricordo chiaramente che, quando avevo 8 anni scrissi una lettera d'amore ad un bambino con cui andavo a lezione di nuoto. Ma è stato alle medie che ho imparato cosa significasse essere gay. Per questo devo ringraziare sia internet che i social network. Nonché gli etero che hanno iniziato ad usare la parola "frocio" per insultarmi, nonostante non avessi ancora fatto comingout
 

Ad oggi qual'è l'esperienza di omofobia più dolorosa che ricordi?

Potrei sicuramente raccontare degli episodi di discriminazione che ho dovuto sopportare, ma penso che abbia più senso parlare dell'omofobia in generale. Come del fatto che ancora oggi, ho paura di essere attaccato per strada o insultato perché sono "troppo femminile" in confronto all'idea eteronormata di ragazzo. E' una paura che non va mai via, perché non posso mai sapere con chi avrò a che fare. Per questa ragione, non riesco ad esprimere totalmente me stesso e la mia identità, per esempio uscendo per strada con del make-up. Mi sentirei a disagio perché equivarrebbe ad indossare un bersaglio sulla schiena. Per questa stessa ragione, non mi sento sicuro nemmeno a camminare per strada mano nella mano con il mio ragazzo.

Cosa ti piace di te e cosa cambieresti? 

Premetto che ho avuto una relazione complicata con la mia immagine, durante la crescita. Ma penso che sia qualcosa in cui molte persone possano riconoscersi. Ho avuto la mia dose di disturbi alimentari e di odio per me stesso. Ma posso affermare, con sicurezza, che sono ad un punto in cui mi piace tutto di me. Dalle mie labbra, ai miei occhi, ai miei capezzoli, alla mia pancia, perché ho capito che non vale la pena spendere tempo ed energie odiando se stess*. Per rispondere, quindi alla domanda, no, non c'è niente che cambierei di me, perché questo è ciò che sono e sto bene al 100% con me. 

Qual è il significato del tuo tatuaggio e quando hai deciso di farlo?

Sento che questo tatuaggio sia molto rappresentativo per me, per diverse ragioni.

E' una frase molto ironica, ma su qualcosa di molto serio per me: ho deciso di farlo per esorcizzare anni e anni di problemi di salute mentale, durante la mia adolescenza, ricordando a me stesso che anche nei momenti più bui posso indossare una camicia svolazzante, infilarla in un paio di pantaloni a vita alta e uscire ed essere "fashionable". Questo è proprio il mio stile. So che può sembrare stupido, ma il senso è che anche se come me sei una richiesta d'aiuto ambulante, c'è sempre qualcosa che puoi fare per te, per aiutarti ad uscire dal letto e ad affrontare qualsiasi cosa, un passo alla volta, partendo dalle cose più facili per te. E per me è la moda, la cosa più semplice. 

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