Vi siete mai chiestә che cos'è il Pride e quando è nato?
Ma, soprattutto, lo sapevate che NON si chiama gay Pride e che chiamarlo così risulta escludente di tutte le altre persone che fanno parte della comunità LGBTQIA+ ? Gay corrisponde solo alla “G” dell'acronimo!
Nonostante sia ormai noto che si parla di LGBTQIA+ Pride o Pride, ad oggi, sono molte le persone che continuano a chiamarlo Gay Pride.
Uno dei motivi è il punto di vista (maschile, gay, cisgender) dal quale, anche la storia del movimento viene raccontata.
Ogni anno nel mese di Giugno si celebra il Pride Month / LGBTQIA+ Pride Month. E' un'occasione per tutta la comunità di celebrare e commemorare il nostro orgoglio per portare avanti le lotte per i nostri diritti.
La parola Pride deriva dall’inglese e significa “orgoglio”, il mese dell’orgoglio ha origine dai moti di Stonewall, detti Stonewall riots che avvennero il 27, 28 e 29 Giugno e il 2 e 3 Luglio del 1969 nello Stonewall Inn di New York.
Perché ci furono i moti di Stonewall?
Negli Stati Uniti, complice il Maccartismo c’era un clima d’oppressione molto forte, soprattutto rispetto a ciò che veniva considerato dannoso per la morale pubblica. Per questo motivo, anche le persone della comunità LGBT+ erano state prese di mira.
La polizia, era solita fare incursioni violente nei locali frequentati da persone della comunità. Lo Stonewall Inn, dove i moti ebbero inizio, era uno di questi.
Il 28 Giugno del 1969, come racconta Syliva Rivera qui, accadde qualcosa di diverso.
Le persone della comunità, stanche della brutalità e delle violenze, reagirono in massa, si sparse la voce e si radunarono fuori dallo Stonewall Inn. Le rivolte durarono fino al 3 Luglio del 1969.
Nei momenti immediatamente successivi alle rivolte di Stonewall, fu fondato il Gay Liberation Front da cui nacquero tantissime altre organizzazioni quali: Radicalesbians, STAR (Street Transvestite Action Revolutionaries) (ecc..).
Il 28 Giugno del 1970 ci fu la prima Pride March a New York.
E in Italia, quando ci fu il primo Pirde?
In Italia, tra gli anni 40 e gli anni 70, le persone della comunità LGBT+ venivano etichettate come invertite, e mentre negli anni del fascismo si veniva mandatә al confino, nei decenni successivi l’oppressione non diminuì.
Sui quotidiani si parlava della nostra comunità o tra le pagine di cronaca nera, perché erano molto più frequenti di oggi, i crimini d’odio nei nostri confronti, oppure a seguito di scandali.
Inoltre, era molto diffusa la pratica delle terapie di conversione, si parlava di omosessualità, come di una malattia, la cui cura era affidata a psichiatri, sessuologi e medici.
Nel 15 Dicembre 1971 "La Stampa" pubblicò la recensione del libro "Diario di un omosessuale" dello psichiatra e psicoterapeuta, cattolico, Giacomo Daquino.
Il contenuto della recensione, molto offensivo nei confronti delle persone omosessuali, scatenò la reazione di un gruppo di persone, che, decisero di scrivere una lettera al quotidiano. La lettera non venne mai pubblicata. (Episodio #1 del podcast "Le radici del nostro orgoglio")
Il FUORI! (Fronte Unitario Omosessuale Italiano) nacque nel dicembre del 1971, nel sotterraneo della Libreria Hellas di Angelo Pezzana, uno degli autori della lettera inviata a "La Stampa".
Si originò un movimento di attivisti e attiviste, unitә dall'obiettivo comune di rivendicare i propri diritti. In tutta Italia, nello stesso periodo, le persone della comunità LGBT+ si unirono in gruppi per portare avanti diverse battaglie.
FUORI! non fu solo un movimento, ma anche una rivista, ispirata a quella americana "Come Out", che si diffuse rapidamente in tutto il paese.
Per il primo Pride italiano, dovremo attendere il 5 Aprile del 1972, quando, a Sanremo, un gruppo di manifestanti si riunì per boicottare il “Congresso italiano di sessuologia”.
Come, ancora oggi accade, per alcune persone della comunità LGBT+, un panel di medici, psichiatri e specialisti si riuniva per categorizzare e patologizzare le nostre vite.
La manifestazione di Aprile del 1972 coinvolse militanti e attivstә provenienti da diverse città italiane e non, in particolare lo scrittore Mario Mieli da Milano e la scrittrice femminista e attivista Françoise d’Eaubonne.
Quest’ultima irruppe sul palco del congresso, per spiegare le ragioni alla base della manifestazione.
Per ricordare questa prima rivolta della comunità LGBT+, in Italia l’LGBT+ History Month ricorre proprio nel mese di aprile.
A partire da questi anni, si delinea, pian piano, nel panorama politico e sociale italiano un movimento per rivendicare i diritti della comunità, dando vita a diverse realtà associative e figure politiche fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il 2 Luglio 1994 ci fu il primo Pride nazionale, ufficiale, a Roma. Ad organizzarlo furono Imma Battaglia attvista, politica italiana e Vladimir Luxuria attivista, politica italiana e celebrity. Alla prima marcia nazionale parteciparono 10.000 persone.
Dal luglio del 1994 non ci siamo più fermatә!
Anzi, a partire dal 1999 negli Stati Uniti, fu istituito il mese del Pride (Pride Month).
Nel 2000 a Roma si è tenuto il World Pride che ha avuto come ospite Sylvia Rivera.
Sylvia Rivera, è una storica attivista transgender, icona del movimento LGBT, insieme a Masha P. Johnson per il ruolo cruciale nei moti di Stonewall e in tutte le lotte per i diritti della comunità LGBT+.
Consigliamo la visione di questo video, in cui Sylvia Rivera stessa, porta alla nostra attenzione che, nonostante il Pride che oggi conosciamo abbia visto come protagoniste le persone transgender, queste continuano ad essere oggetto di marginalizzazione ed invisibilizzazione, non solo dalla società ma anche dalla comunità stessa.
Siamo nel 2024 e nonostante la situazione politica attuale, in quasi tutte le città d'Italia, per tutto il mese di Giugno, ci saranno parate del Pride, eventi e attività sulla comunità LGBT+.
Per scoprire tutti gli eventi e il percorso della parata di Milano, del 29 Giugno, puoi andare qui.
Articolo di Clotilde Petrosino
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