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Minority Stress e come ho deciso di affrontarlo.


persona con capelli corti e maglia azzurra seduta alla scrivania che ha le mani tra i capelli
© Canva

Di solito non utilizzo questa piattaforma per scrivere degli articoli in prima persona.

Ma la situazione politica e sociale attuale stanno influenzando molto la mia vita. 


Soprattutto, il mio modo di gestire il Minority stress a cui devo far fronte, quotidianamente, sta cambiando.


Che cos'è il minoriy stress?

Lo stress che provo come conseguenza del clima sociale ostile, delle discriminazioni, del misgendering, dello stigma, rispetto alla mia identità di genere.


Sin da piccolo, ho sempre utilizzato la scrittura per riordinare le idee e per gestire meglio le emozioni.


Non so se sia lo stesso anche per voi, ma negli ultimi 12 mesi, sono sempre più spaventato per il futuro della comunità LGBTQIA+.


Ci sono diversi modi di reagire alla paura. Per diversi anni ho avuto bisogno di nascondermi e, probabilmente, questo ha anche influito sul mio modo di comunicare.


Da un po' di tempo, invece, ho iniziato a reagire alla paura, diversamente. Ho ricominciato a scrivere. Non succedeva da almeno 3 anni.


Non sono un giornalista e non sono uno scrittore, non pretendo di esserlo. Ma ho bisogno di far uscire i miei pensieri dal mio diario. Voglio che occupino uno spazio pubblico, seppur virtuale.


Questo è uno dei metodi che sto utilizzando, per far fronte al minority stress.

I diritti della comunità LGBTQIA+ sono in pericolo.


Nel giugno del 2024 ci saranno le elezioni europarlamentari e l'agenda politica del governo italiano è molto chiara: attaccare i diritti delle persone della comunità è LGBTQIA+ e, soprattutto, attaccare la comunità transgender e le famiglie omogenitoriali. 


Il 29 febbraio 2024 ILGA Europe ha pubblicato un report che descrive lo stato attuale dei diritti umani per le persone transgender, lesbiche, bisessuali, asessuali, intersessuali, gay in Europa e in Asia centrale.


La situazione italiana e allarmante.


Siamo continuamente bombardati da messaggi di odio, soprattutto transfobico da parte del governo.


Che cosa significa tutto questo? Come influisce sulle nostre vite?


Nel momento in cui una figura che occupa una posizione di potere promuove l'odio nei confronti di una comunità marginalizzata,  i crimini e le discriminazioni aumentano.


Le persone si sentono autorizzate e legittimate a prenderci di mira e ad attaccarci. 


In questo momento stiamo diventando il capro espiatorio d’eccellenza, nel nostro paese, insieme ad altre comunità marginalizzate.


I diritti che abbiamo conquistato con tanta fatica sono in pericolo. Oltre al fatto che sono in pericolo le nostre vite e la nostra sicurezza.


Il governo italiano alimenta paure infondate nei nostri confronti,  utilizza l’odio e la persecuzione nei confronti di diverse comunità marginalizzate per nascondere la mancanza di piani concreti per contrastare la crisi climatica, la crisi economica, la carenza di servizi nel nostro paese, la disoccupazione, la povertà (e tantissimo altro).


In momenti del genere, è importante restare unitә e combattere per proteggere la nostra comunità e per non perdere la poca libertà che abbiamo conquistato a fatica.


La ventata d'odio nei confronti della comunità e LGBTQIA+, purtroppo, non è un problema solo italiano.


Infatti, stamattina, le prime notizie che ho letto sono quelle sul discorso transfobico dell’europarlamentare tedesca, Christine Anderson.


Ha attaccato le donne transgender dichiarando che non sono donne. L'europarlamentare ha, inoltre, utilizzato la definizione di appropriazione culturale in modo fuorviante.


Questo è odio transfobico! Le donne transgender sono donne. Punto. Per me, questa, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ho deciso di non restare più in silenzio.


Sono stanco del fatto che, come persona non-binary e come artista, debba essere silenziato dalla tacita minaccia che prendendo posizioni politiche perderò il mio lavoro.


Approfitto di questo spazio, per rispondere a tuttә coloro che mi hanno sempre sconsigliato di esprimere le mie opinioni politiche.


SPOILER: Sono una persona non-binary che assume testosterone. La mia sola esistenza è un atto di rivolta ed è politica. Il mio corpo è politico. La mia vita è una battaglia costante per affermare i miei diritti.


Subisco la violazione dei miei diritti, la discriminazione sul lavoro e nella vita quotidiana, misgendering costante, il tokenism, le micro aggressioni, le aggressioni verbali. Sono statә cacciatә via da un locale, la settimana scorsa, perché trans*.

Per fare il mio lavoro, ho bisogno di usare il doppio delle energie rispetto aә miә colleghә.


Ho il sacrosanto diritto di esprimere la mia opinione e di combattere per avere gli stessi diritti di tutte le altre persone e anche di tuttә ә altrә collegә cisgender e/o etero.


Nel passato, di fronte all’oppressione e alla violazione dei diritti umani, ә artistә hanno sempre preso una posizione. La situazione politica dei paesi in cui vivevano o da cui provenivano hanno sempre ispirato le loro opere e il loro lavoro. 


I miei clienti attuali e quelli futuri, dovrebbero considerare il fatto che io sia capace di prendere una posizione di fronte alle ingiustizie e alla violazione dei diritti umani come un valore aggiunto, non come motivo di esclusione dal contesto lavorativo.


Per questo motivo, da oggi in poi, ho deciso di utilizzare lo spazio di The Queer Talks anche per condividere i miei pensieri, le mie esperienze e riflessioni come persona non-binary.


Non penso ci sia una soluzione definitiva al Minority stress, sicuramente creare una rete di sostegno tra persone che la vivono quotidianamente può aiutare, la psicoterapia può essere un ulteriore supporto. 


Oltre a questo, il solo altro modo che ho trovato io è quello di non stare più in silenzio e di reagire.


Con questo, non voglio dire che sia obbligatorio per tutte le persone esporsi in questo modo o scrivere. In un clima del genere, è molto importante valutarne attentamente gli effetti e le conseguenze.


Sono consapevole che spesso sono avventato, e sicuramente oggi lo sono, ma se restassi in silenzio, non sarei fedele a me stesso, ai miei valori e alla persona che sono. 




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